Toccato il fondo, poi si risale
L’uscita del nostro Annual delle strutture della comunicazione è un momento ideale per tracciare un consuntivo della situazione in cui versa la pubblicità nel nostro paese e nel mondo. Per quanto riguarda gli investimenti mondiali, il rapporto ‘Advertising Expenditure Forecast’ di ZenithOptimedia ci offre un panorama piuttosto interessante della situazione nelle diverse macro-regioni e dei singoli paesi, con previsioni per l’immediato futuro.
Il fanalino di coda risulta essere l’Europa Occidentale, dove si stima per il 2012 un decremento della spesa in advertising del 2,2% rispetto al 2011, mentre per l’area Asia/Pacifico e per l’America Latina sono previsti i maggiori aumenti: rispettivamente del 6,1% e del 7,7%. Per quanto riguarda le singole nazioni, per gli Stati Uniti le revisioni evidenziano una crescita del 4,3% rispetto allo scorso anno.
Bene i mercati in via di sviluppo, sicuramente in maggior salute rispetto a quelli già avanzati: la Cina, in particolare, avanza a passi da gigante e minaccia di togliere al Giappone il secondo posto nella classifica dei paesi che investono di più in advertising (il primo, ovviamente, sono gli Stati Uniti). Per la nostra Italia invece, e in minore misura – come già detto – per il vecchio continente, le cose non sono andate per niente bene, malgrado i grandi eventi sportivi come le Olimpiadi di Londra e i campionati europei di calcio. Secondo le previsioni di ZenithOptimedia, l’Italia della pubblicità dovrebbe chiudere l’anno con un decremento del 13,4%. Una nostra stima ci porta a concludere l’anno con un calo leggermente inferiore, pari al 12,2%, dopo il –3,1% dell’anno prima. Entrambe le stime sono fortemente negative e fanno ripiombare il mercato italiano dell’advertising a valori assoluti simili a quelli del 1999! La causa principale è ovviamente il vento di una durissima recessione, innescata dalle politiche fiscali del governo di Mario Monti che ha agito praticamente solo sull’aumento delle entrate, massacrando le aziende e impoverendo vistosamente gli italiani, facendo così crollare i consumi. Come si fà a investire in comunicazione, se poi alla grande massa dei consumatori mancano le risorse per fare acquisti che vadano al di là della sussistenza?
Per quanto riguarda poi la dismissione degli asset dello stato (mobili e immobili), il governo non è riuscito a vendere neppure un monolocale o una azione Eni, Enel, Terna o Snam. E dire che erano stati presentati fior di progetti da parte di consulenti a cui era stato richiesto di fornire soluzioni, progetti che sono rimasti nel cassetto. Non c’era bisogno di un professore per ottenere risultati così disastrosi: Pil dal +0,4% di un anno fa al –2,4% di adesso, un milione di disoccupati in più, la faciloneria che ha prodotto gli esodati, e via di questo passo. Occorre comunque avere fiducia, e ricordarsi che dopo aver toccato il fondo non si può che risalire. Per fortuna c’è un altro Mario, e cioè il Presidente della Banca Centrale Europea, Mario Draghi, che ha potuto fare qualcosa in funzione anti-spread.
E difatti il prossimo anno è previsto un certo miglioramento in termini economici, che andrà a influenzare positivamente anche l’andamento del mercato pubblicitario come conseguenza del possibile aumento dei consumi. Del resto, dopo il tonfo registrato dagli investimenti pubblicitari nel 2009 (–12,7%, un dato simile a quello dell’anno che si è appena concluso), è seguito poi, nel 2010, un aumento del 3,4%. L’unico mezzo in controtendenza risulta essere ancora una volta internet, la cuicrescita dovrebbe proseguire anche negli anni che verranno. Insieme alle analisi del mercato mondiale e nazionale, su questo seguitissimo volume annuale troverete le numerose e consuete schede di presentazione delle principali strutture italiane della comunicazione: agenzie di advertising, agenzie media, agenzie di PR, new media agencies, istituti di ricerca, insomma le strutture che offrono servizi rivolti agli utenti che investono in pubblicità.
Per dare la maggior visibilità possibile a questi operatori, le stesse schede troveranno poi posto sul nostro sito internet, www.mediakey.tv. Concludono questo Annual la presentazione delle più importanti associazioni del settore, che evidenziano la loro attività, e i censimenti degli operatori delle diverse aree della marketing communication: preghiamo naturalmente le strutture che non vi fossero riportate, o che intendessero aggiornare i loro dati, di volerceli trasmettere in modo da poterli inserire nella prossima edizione. A tutti i nostri lettori giunga il più vivo augurio per un più felice anno nuovo.